Ceciarelli con i fagioli del Purgatorio


I ceciarelli ed i frascarelli sono due tipi di pasta che  viene cotta nel brodo di carne o di legumi. Sull'Amiata, nel passato, la maggioranza delle famiglie non si poteva permettere di acquistare la pasta ed allora  si impastavano i ceciarelli o  i frascarelli che la sostituivano egregiamente. Erano  un piatto semplice, della cucina povera, espressione di altri tempi, in cui ci si arrangiava con quel poco che si aveva, usando ingegno e fantasia. Questo non era a discapito del gusto, anzi! Secondo la testimonianza della mia nonna Laura, ribadita stamattina  anche dalla mia mamma, la  differenza tra ceciarelli e frascarelli è che i primi si impastano con l'uovo, mentre i secondi solo con l'acqua bollente. Entrambi erano tra i protagonisti del menu delle Sette Cene, cioè la cena di magro, composta da sette portate, che si faceva la sera della Vigilia di Natale.  Si usano anche per fare  la minestra della sciorna. La parola sciorna, in Toscana,  indica una donna poco accorta e presente. Questa pasta  si fa in un batter d'occhio ed all'ultimo momento può costituire una buona  soluzione per chi ha poco tempo o per chi, come la sciorna, lo ha perso in chiacchiere. I fagioli del Purgatorio. presidio Slow Food, vengono  coltivati nei comuni di Gradoli, Acquapendente e Onano (VT). Sono  bianchi, di taglio piccolo e simili ai cannellini.  Hanno un sapore  molto delicato e la buccia sottile.




Le tante pose dei ceciarelli 😉


Ingredienti x 4 persone

Per la pasta:
  • 2 uova 
  •  farina q.b.

Per la minestra:
  • 2 spicchi d'aglio
  • olio EVO
  • fagioli lessati 
  • concentrato di pomodoro
  • rosmarino
  • peperoncino (facoltativo)


 Procedura filmata
Dimostrazione  pratica "alla buona"

Procedura scritta

Fase 1
Preparare i ceciarelli. Sbattere le uova leggermente  con la forchetta in un piatto. Fare uno strato di farina sulla spianatoia.  Prendere dal piatto, con le dita,  piccolissime quantità di uovo e gettarlo in qua e là sopra la farina. Far  "girare" e saltare il tutto, usando una raschiamesa o continuando con le dita, ma senza comprimere. La farina deve aderire alle gocce d'uovo. Prendere tutto  l'impasto  con la raschiamesa e passarlo da uno staccio (setaccio): la farina cade sulla spianatoia mentre i ceciarelli rimangono sulla rete dello staccio o setino.







Fase 2
Preparare  la minestra. Fare un soffritto con  gli spicchi d'aglio e toglierlo dall'olio appena dorato. Aggiungere il concentrato di pomodoro sciolto in mezzo bicchiere di acqua. Far insaporire il sughetto prima  di unire i fagioli lessati. Preparare il rosmarino  in un sacchettino di garza per evitare che gli aghi si diffondano ovunque (io uso un vecchio filtro per il té) e metterlo dentro la pentola, a bollire insieme ai fagioli. Continuare la cottura a fuoco lento, togliere il rosmarino e passare al passatutto o  al minipimer. Aggiustare di sale e peperoncino (a chi piace). Rimettere sul fuoco e far riprendere il bollore prima di tirare giù i ceciarelli. Quando comincia di nuovo a bollire, spengere il fuoco: i ceciarelli sono pronti. Lasciare riposare un momentino e servire a tavola.









 *Curiosità: Il Fatini nel "Vocabolario Amiatino" scrive che « ad Arcidosso le ragazze mangiano volentieri i frascarelli bollenti per far prendere al viso un vivo colorito». Aggiunge anche che  l'espressione: « ha i frascarelli (ceciarelli)in bocca si dice di uno che s'imbroglia nel parlare.


Commenti

  1. Ma che bel post! La minestra della Sciorna la faccio spesso anche io, invece mai fatti i ceciarelli, mi guardo bene il tutorial per provare! Interessante il "vocabolario amiatino" ma si troverà ancora in giro? Un abbraccio in attesa dell'apertura della stagione , chissà se per sabato 22 riescono ad aprire! Un bacio

    RispondiElimina
  2. Da noi ogni regione, ogni provincia ha le sue specialità e son così tante che mi stupiscono. Io sono nata a vissuta per quasi 30 anni a Marina di Pisa e pur condividendo con te la regione questo tuo piatto non l'avevo mai sentito. Complimenti per i ceciarelli ! Un abbraccio e buon Natale !

    RispondiElimina
  3. Une soupe qui donne très envie.
    Joyeux Noël, belles fêtes et à bientôt.

    RispondiElimina
  4. une soupe appétissante et gourmande j'aime bien
    joyeuses fêtes de fin d'année

    RispondiElimina
  5. Ci hai fatto conoscere alcune cose della cucina tipica che non conoscevo assolutamente, grazie e auguri di buone feste

    RispondiElimina

Posta un commento