Confettura di cipolle degli Orti di Fedro



Dedico  ad Emiliano, la poesia  "Oda a la Cebolla" di Pablo Neruda, perché il suo amore per i prodotti, generati dalla Madre terra, sono qui magnificamente descritti .



Le cipolle, usate nella mia preparazione, mi sono state regalate da mio figlio e provengono dagli Orti di Fedro. Non è così scontato, per la sua età e per le mode della società in cui attualmente viviamo,  amare e coltivare  la terra come fa Emiliano. E' il dono più grande che mi possa fare: credere nell'essere e non nell'apparire.
Gli Orti di Fedro fanno parte del progetto di Agricoltura urbana del Comune di Santa Fiora. In pratica, si tratta di un terreno situato a ridosso delle mura meridionali del paese, storicamente adibito fin dal Medioevo, alle colture tipiche degli orti. Poiché dopo la scomparsa di Fedro, l'ultimo proprietario, i campi erano in abbandono, si è pensato di recuperare questa tradizione e dare nuova vita a quel luogo ameno, favorito dalla posizione, dall'abbondanza d'acqua e dalla generosa produzione di frutta ed ortaggi. Tutti i cittadini possono partecipare al bando pubblico per richiedere un appezzamento di terreno da coltivare, con l'impegno di  privilegiare la riproduzione di piante tipiche della zona e l'agricoltura biologica.


Ingredienti:

  • 1 kg di cipolle rosse
  • 1 mela
  • 2 foglie di alloro fresco
  • un po'di cannella
  • 6 chiodi di garofano
  • un bicchiere di vino bianco
  • un bicchiere di acqua
  • un po' di aceto balsamico (secondo il  proprio gusto)


Procedura

Sbucciare le cipolle ed affettarle finemente con la mandolina.

Metterle in una pentola dal fondo spesso per evitare che si attacchino ed aggiungere la mela a fettine sottili, il vino, l'acqua e gli aromi.

Far prendere il bollore, poi  abbassare la fiamma  e fare cuocere finché le cipolle si siano ammosciate.


Frullare con il minipimer o il classico passatutto, avendo cura di togliere le foglie di alloro. Pesare la purea ed aggiungere lo zucchero (400 gr. per ogni chilo). Far alzare di nuovo il bollore e proseguire la cottura a fuoco lento. Aggiungere l'aceto balsamico in base ai propri gusti. Quando  la purea avrà preso la giusta consistenza, tanto da apparire leggermente caramellata, invasare nei contenitori sterilizzati e capovolgerli.


Coprirli con una coperta o qualcosa che mantenga il caldo e rallenti il  loro raffreddamento. Essendo stati  i miei nonni, Beppe e Ruggero, pastori amiatini, mi viene spontaneo servire questa confettura con il nostro pecorino toscano, ma vanno bene anche altri formaggi, che siano, però, dal gusto forte e  deciso, perché si sposa perfettamente con quello agrodolce.



Commenti

  1. Ma pensa che bellissima iniziativa! ma magari lo facessero anche a Chianciano che di terra da recuperare ce ne sarebbe molta! Ma veramente come dicevi siamo "vicine" anche perchè all'Amiata ci sono spesso soprattutto in inverno perchè il figlio sta in una squadra di sci che si allena all'Amiata. Ottima la confetture di cipolle, qui da me va a ruba. Un bacio, buona giornata.

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  2. ode alla cipolla e lode a questa bella iniziativa!
    Un saluto goloso, il cat

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  3. Molto interessante sia il progetto degli orti urbani sia la marmellata di cipolla, bravissima

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