Polenta dolce di farina di castagne del Monte Amiata
Ingredienti:
- Farina di castagne
- Acqua
- Sale
Attrezzi:
- paiolo
- 'ransagnolo' ricurvo
- paletta piatta di legno
Far bollire l’acqua nel paiolo con poco sale, mettere giù la farina di castagne tutta in una volta.
Mentre continua a bollire per una ventina di minuti non bisogna toccare o cercare di amalgamare
la farina, deve rimanere lì, così come cade,l asciando una parte asciutta che di solito emerge
dall’acqua bollente.
Scolare quindi l’acqua, mettendola da parte per ritoccare il tombolo nella fase successiva.
Appoggiare il paiolo a terra e tenendolo stretto con i piedi (avendo la precauzione di usare degli
stracci per non bruciarsi), girare la polenta con l’apposito ransagnolo (diverso da quello che serve
per fare la sfoglia perché leggermente arcuato), amalgamando acqua e farina.
Aggiungere se necessario altra acqua, quindi dare alla polenta la forma del tombolo,
usando una paletta di legno, squadrata e piatta. Rimettere il paiolo sul fuoco. Quando si sente soffiare significa che la polenta si stacca dal fondo del paiolo ed è pronta
per essere rovesciata sulla spianatoia o su un tagliere.Tagliare le fette usando un filo
di scopa o anche un filo di cotone da imbastitura.
La polenta dolce si serviva spesso asciutta, senza particolari condimenti, a volte bastava
una strusciata di aringa che lasciava sulle fette soltanto l’odore, oppure con il lattaiolo,
raramente con la ricotta o le animelle (soltanto quando si uccideva il maiale).
Durante il tempo di conservazione del maiale (da dicembre fino a marzo) si poteva
consumare anche con qualche pezzetto di salsiccia o ammazzafegato cotti con lo speto
(spiedo di legno), oppure con fette di buristo rosolato o con i fegatelli conservati
nell’unto, qualche volta anche con le costolette di maiale sotto sale, rifatte in tegame
dopo il processo di dissalazione. Soprattutto si serviva sempre, a colazione, pranzo e cena come
se fosse pane, il pane di legno della gente umile del Monte Amiata.
Padellata di animelle
*Lattaiolo
Il lattaiolo è una crema che si faceva con il latte di pecora ( può essere sostituito
anche da quello di mucca) nella quale si inzuppavano le fette di polenta dolce.
Come si fa? Mettere a bollire il latte, aggiungere un po’ di farina bianca di grano tenero,
girare bene per evitare la formazione di grumi. Continuare a cuocere lentamente
sul fuoco e girare con il mestolo di legno fin tanto che la crema non si addenserà. Insaporire con sale, pepe ed anche peperoncino...ovviamente a chi piace.
Lattaiolo
Un ringraziamento particolare a Niccolò per la collaborazione e la passione dimostrata nel fare la polenta
ciao Antonella ! grazie che ci fai rivivere tante tradizioni... Un abbraccio e Buona Pasqua !
RispondiEliminaBentornata e con una ricetta del territorio del Monte Amiata, famoso per la farina di castagne
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